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mercoledì 26 febbraio 2014

Il primo album di progressive rock, di Innocenzo Alfano


MAT2020 accoglie oggi il primo articolo di Innocenzo Alfano, musicofilo, musicista e scrittore.
Il primo album di progressive rock...

Quando studiavo il rock progressivo a tempo pieno, ad un certo punto mi sono chiesto: ma qual è il primo 33 giri della storia in cui compare il termine “progressive”? Ci doveva pur essere stata una prima volta, come in tutte le cose, del resto. Alla fine, dopo aver osservato a lungo il fenomeno, individuai – almeno così credo – l’lp che cercavo, che però, curiosamente, non è l’album di un gruppo bensì una compilation, edita in Gran Bretagna dalla Decca Record Company all’inizio di ottobre del 1969 con il titolo “Wowie Zowie! The World Of Progressive Music”. Ecco, questa raccolta di dieci brani, il cui ampio spettro sonoro comprende psichedelia, jazz, rock-blues, pop sperimentale ed altro ancora, è, con ogni probabilità, il primo long playing di musica rock nel cui titolo compaia la parola “progressive”.
Acquistai una copia del disco direttamente dall’Inghilterra, perché volevo studiarmelo... Il risultato fu un lungo articolo pubblicato dalla fanzine “Contrappunti” a settembre di tre anni fa (cfr. “Il primo album di progressive rock? Una raccolta”, in “Contrappunti”, Quaderno Trimestrale del Centro Studi per il Progressive Italiano, Anno VIII, numero 3, Autunno 2011, pp. 28-33). Il testo di quell’articolo, ampliato, è finito poi, tre mesi dopo, dentro il volume “Storie di Rock” (Aracne editrice, pp. 170-176).
Per la cronaca, quasi contemporaneamente all’uscita di “Wowie Zowie!” vedeva la luce, sempre in Gran Bretagna, l’lp che ha dato ufficialmente il via all’esperienza del rock progressivo. Mi riferisco a “In The Court Of The Crimson King” dei King Crimson. Da quel momento il progressive cominciò ad affermarsi come genere autonomo con caratteristiche proprie.

Brano selezionato:

Touch – “Down At Circes Place” (dall’album omonimo, 1968)

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