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lunedì 14 aprile 2014

OSANNA LIVE AL CLUB IL GIARDINO, di Marco Pessina





OSANNA LIVE AL CLUB IL GIARDINO

12 Aprile 2014

di Marco Pessina


E’ partito ufficialmente il VeronaProgFest: quest’anno si svolgerà totalmente nel piccolo locale di Lugagnano, già teatro di notevoli performance live, ed è toccato agli Osanna aprire le danze. Il gruppo partenopeo porta in giro il nuovo progetto denominato Tempo. Si tratta sostanzialmente della rivisitazione pressoché totale del loro vecchio repertorio con arrangiamenti più briosi e molto curati. Il sestetto capitanato da Lino Vairetti (voce, chitarra acustica e armonica), é quello collaudato da qualche anno e comprende: Nello D'Anna (basso), Gennaro Barba (batteria e percussioni), Sasà Priore ( tastiere), Luca Irvin Vairetti ( sintetizzatore e voce) e Pasquale Capobianco ( chitarra). Il sound é vivace e lascia trasparire la loro napoletanità in quello che qualcuno ha definito southern prog. Il locale é pieno nella sua totalità con gente un po' da tutto il nord Italia. Sullo sfondo, durante il concerto, vengono proiettate le immagini storiche della band presenti in un doppio DVD ricavate perlopiù dalle teche Rai, e le immagini più recenti che riguardano l'ultimo periodo. Nemmeno il tempo di cominciare il concerto e già si capisce che sarà una performance tirata, giusto per caricare il già ben predisposto pubblico presente. “Vado verso una meta” é il lancio verso una “Mirror Train” quanto mai allungata e resa ancor più significativa. Il concerto corre via senza un attimo di respiro, almeno fino al giusto tributo che Vairetti dedica a Francesco Di Giacomo recentemente scomparso, con quella “Non mi rompete” che é divenuta un autentico manifesto nel tempo. Naturalmente viene coinvolto il pubblico nel ritornello. Senza retorica, un attimo davvero toccante con l'immagine di Francesco campeggiata sullo sfondo. In sequenza “L’uomo” e due perle di un album meraviglioso ancorché sottovalutato all'epoca, stiamo parlando di “Suddance” del 1978 da cui vengono estratte “Ce Vulesse” con un magnifico assolo di Capobianco, e la sempre bella “A' Zingara”. La band é rodata e compatta. Luca Irvin duetta spesso col padre al canto, dimostrando che buon sangue non mente. Barba e D'Anna "martellano" la loro parte, mentre Priore e Capobianco ci deliziano con autentici virtuosismi. “Oro  caldo”, “Landscape of life” e “L’amore vincerà di nuovo”, chiudono il primo set. Una decina di minuti di pausa e si ricomincia ancor più "tirati", semmai ce ne fosse stato bisogno, con la splendida “Non sei vissuto mai”. Il crescendo continua con l'esecuzione per intero di “Milano Calibro 9”, colonna sonora del film thriller omonimo, interpretato tra gli altri da Gastone Moschin, Mario Adorf, Philippe Leroy e Barbara Bouchet. Un autentico capolavoro classico-rock. Fantastica l'esecuzione di “Canzona (There will be time)”. La conclusione é data da una lunga suite in chiave blues con gli assoli di tutti i componenti e la loro relativa presentazione. Davvero una splendida serata, e se il buon giorno del Prog Fest si vede dal mattino... Buon Prog a tutti!




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