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sabato 24 ottobre 2015

C'era una volta "Il Giardino del Mago", di Wazza


C'era una volta  "Il Giardino del Mago"

Usciva a maggio del 1998 il primo numero della fanzine dedicata al Banco del Mutuo Soccorso, "Il Giardino del Mago": anche se non è l'anniversario mi piace ricordarlo, per chi non la conosce o per chi l'ha dimenticata (!!!)
Fanzine, mix tra fan e magazine (in parole povere, giornalino fatto dai fans): l'idea nasce da Marco Leodori - grande amante e intenditore della musica, persona schietta e diretta -  insieme a Giovanni Quilici, per l'epoca un mago del computer.
Non ricordo se ho conosciuto Marco tramite suo cugino Paolo Carnelli, o viceversa, comunque ci siamo subito "capiti", ed è nata una amicizia e una sintonia che, nonostante ci si veda poco, ancora dura.
Marco all'epoca, 1996 o giù di lì, "bazzicava" spesso casa di Vittorio Nocenzi; per la musica prog erano anni di "calma piatta", erano periodi in cui, quando incontravi qualcuno e parlavi di musica ti rispondeva: "ma perchè er Banco ancora sona?". Con l'uscita dell'album "Il 13", e l'avvicinarsi dei festeggiamenti del 25° anno di carriera, decidemmo che bisognava fare qualcosa per "tutelare" questo patrimonio artistico: una specie di WWF, della musica. Per prima cosa fu realizzato il sito ufficiale del Banco del Mutuo Soccorso (con la benedizione di Vittorio), naturalmente fatto da Marco e Giovanni; mentre loro "smanettavano" al computer io ancora portavo la penna sull'orecchio, come i "bottegari" per fare i conti!
I primi due numeri furono impaginati e stampati a colori da Marco e Giovanni, con recensioni di concerti attuali (tipo Tenax, Frenze 1998), e retrospettive. Fanzine e sito furono presentati con la partecipazione di Vittorio Nocenzi e Rodolfo Maltese, alla mostra del disco di Roma.
Vedi foto (da sinistra Giovanni Quilici, Marco Leodori, Vittorio Nocenzi, Marco Ricci, Rodolfo Maltese, Aldo "Wazza" Pancotti).



Per motivi personali, di lavoro, Marco smise di occuparsi a tempo pieno del giornalino, rimanendo collaboratore, in parole povere "il pacco" era nelle mie mani. Non avevo il computer, figuriamoci la stampante (sono sempre stato lento rispetto ai grandi rinnovamenti...), ma avevo un amico grafico con una stampante laser, però con prezzi proibitivi. Piccolo passo indietro, internet all'epoca non era di dominio pubblico come adesso, quindi gli "abbonati" si facevano tramite passa parola, con volantini distribuiti ai concerti, ed in luoghi in cui c'erano persone  interessate al Banco… adesso sarebbe "molto" più facile! Il numero degli abbonati non copriva le spese per realizzare il giornalino (interamente a colori), con copertina lucida, e mi dispiaceva che la cosa potesse finire così. Presi a modello i gruppi stranieri - già mi era capitato di fare il "merchandising" con i Jethro Tull - e ci venne l'idea di fare anche "merchandising", con t-shirt, cappellini, tutto con il logo del Banco, e con il guadagno, continuare a fare la fanzine. La cosa funzionò, e credo che il Banco del Mutuo Soccorso, nel 1998, fu il primo gruppo italiano ad avere una fanzine interamente dedicata a loro ed un merchandising, come usavano i "gruppi stranieri".
Si unirono altri collaboratori per dare una mano, sia con articoli e la ricerca di materiale, sia dando una mano fisicamente nei concerti (quando si poteva andare): Marco Ricci, Paolo Canini, Claudio Bona (tra i più attivi), Fabrizio Barbi, Fabrizio Fattorini (spesso aiuto merchandising), Gianluca Renoffio, che per un periodo ha curato il novo sito.
La fanzine venne divisa in varie "rubriche": Buone Notizie (novità) - Lontano da (retrospettive) - Quello che il Banco dice… (interviste a vecchi e nuovi membri del gruppo), insomma era "carina", fatta con impegno e senza scopo di lucro (anzi...).
Ci furono abbastanza adesioni (meno di quelle sperate), tanti fans che ci scrivevano e ci ringraziavano per quello che facevamo, ed eravamo diventati un punto di riferimento per tante persone, che finalmente potevano condividere realmente e non solo virtualmente, i loro sentimenti, storie, esperienze avute attraverso la musica del Banco.
Il mio scopo era quello di organizzare degli archivi, cartacei, video, audio, e alcune cose sono state fatte, tipo il mettere su cd tutti gli articoli (da noi rimediati) sul Banco, la realizzazione di 40 dvd doppi, con il materiale video utilizzato per il finanziamento per il nuovo sito.
Doveva uscire anche un libro, una biografia, la stava preparando l'amico Giorgio Meloni, attraverso i racconti fatti personalmente da Vittorio, e credo che Giorgio abbia raccolto molto materiale, ma poi la cosa si "arenò".
Un altro bel progetto, sempre legato alla fanzine-banco music club, era quello di realizzare un tributo al Banco fatto da fans ed ex collaboratori o ex musicisti: il titolo sarebbe stato "Compagni di Banco"; avevamo contattato il Manifesto per la pubblicazione, avevamo ricevuto molte aderenze e qualche promo, tipo "Canto di Primavera", fatta dai Malibran di Giuseppe Scaravilli (ma non sono riuscito a trovare altro!). Anche questo progetto, per vari motivi, uno su tutto il costo di produzione, ahime, naufragò.
Tutto questo andava di pari passo con la fanzine, caratterizzata da enormi ritardi, e quindi se ne riuscivano a fare, se andava bene, 4 numeri l'anno; un'altra cosa da tutelare erano i testi, e decidemmo di fare un libro, dove venivano raccolti tutte le liriche del Banco, autentiche poesie da leggere mentre si ascoltavano i brani, dato che il futuro imminente (pennette - iPod ) ci avrebbe privato del piacere di avere l'album con i testi in mano. Con la bellissima prefazione di Franco Vassia uscì autofinanziato dal Banco Music Club il libro " E mi viene da pensare", che nel giro di pochi anni diventò oggetto da collezionismo.
Marco Leodori fece un "breve rientro" occupandosi interamente del numero di "maggio 2002", dedicato al "Trentennale" del Banco, praticamente in 30 pagine la storia del Banco, sempre con la sua grande competenza.
Con i il proliferare dei "social" la fanzine diventava "obsoleta", le notizie, almeno le news, arrivavano prima in rete che attraverso la carta stampata. L'ultimo numero usci a novembre 2007, e poi ci prendemmo un periodo di pausa; i fans ci spingevano a ripartire, ormai era diventato un oggetto che, anche se sapevi già tutto, faceva piacere immaginare che potesse stupire.
La mia idea era di fare l'ultimo numero per il 40°, una specie di "official program", che raccontasse la storia con foto e quant'altro, ma anche questo progetto  venne "stoppato".
Poi l'avvento di facebook, dove tutti sanno tutto, hanno visto tutto, sono amici di tutti, dove il livello si è "appiattito", dove l'importante è dare la notizia prima degli altri, senza commentare, al massimo "mi piace" o "io c'ero"... e se c'eri "raccontaci qualcosa"!
Nel mio piccolo continua il percorso del "Giardino del Mago"; come? Continuando a mandare e-mail alle persone che fanno parte della mailing-list, raccontando cose passate e presenti, nella speranza che qualcuno ti dica, "..sì, è vero, mi ricordo, questo o quello", oppure ..."stai dicendo delle cazzate, le cose sono andate così...". Forse rispondere alla mail è diventato "obsoleto", come si faceva una volta con carta e penna. Non voglio essere polemico, non avere facebook o profili (anche perchè si vedrebbe la pancia!) è una mia scelta, ma quando mi capita di dare un'occhiata alla mie mail che l'amico Athos pubblica in vari social, mi accorgo che vengono completamente ignorate dagli stessi fan che all'epoca della fanzine ti scrivevano di non mollare!
Non cerco consensi, o che qualcuno mi dica bravo, mi piacerebbe che gli altri "raccontassero" o "commentassero" quello che scrivo, perchè a volte e proprio grazie ai ricordi e gli input  degli altri che mi "si scioglie" il cervello e mi vengono in mente altri episodi… (non me posso ricordà tutti io !!!)
Il nome "Il Giardino del Mago", spesso usato ed abusato, per me ha un significato diverso, questo luogo dove ci si incontra e si racconta, dove niente va perso, dalla musica alle battute, alla storia, all'etica, allo stile di vita del "Banco del Mutuo Soccorso".
Sono stati anni bellissimi quelli dedicati alla fanzine, un continuo arricchirsi di storie e persone, e naturalmente ringrazio tutti, collaboratori e semplici sostenitori, in primis Marco Leodori e Giovanni Quilici, perchè senza la loro "spinta", questa macchina non sarebbe partita.
E visto che abbiamo avuto la fortuna di incontrare "persone vere, musicisti impeccabili, assolutamente refrattari alle fredde e ciniche, regole del mercato della musica", è un dovere continuare a ricordare e scrivere la loro storia, attraverso i nostri occhi e la nostra memoria!
Infatti da un pò di tempo mi "diverto" con i "Racconti SottoBanco", una specie di continuità con "Il Giardino del Mago"… chissà!
Buona vita
WK

NB: se ho omesso qualcosa è perchè... non me lo ricordo!


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