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mercoledì 22 febbraio 2017

OSAKA FLU-"KM 183", di Susanna Giusto


OSAKA FLU
KM 183
label: Soffici Dischi/Audioglobe
Release Date: 10 novembre 2016

Se è vero che il secondo album è sempre il più difficile, gli Osaka Flu hanno superato a pieni voti la prova. Dopo il promettente disco di esordio Look out Kid del 2014, il trio aretino torna infatti in scena con Km 183, pubblicato da Soffici Dischi e realizzato grazie al contributo del concorso "Toscana 100 band". Un album che conferma la riuscita di un progetto musicale degno di nota e non destinato, parrebbe, a inabissarsi nel calderone dell'anonimato dove si riversano molte produzioni indie made in Italy.
La band toscana è riuscita a giocare bene le proprie carte, in primis dimostrando di sapersi muovere nella tradizione del punk rock con personalità e fantasia, senza certe reiterazioni tediose che scoraggiano l'ascoltatore meno affezionato al genere. Le dieci tracce di Km 183, al contrario, fluiscono decise grazie alla miscela efficace di ammiccamenti e richiami a un background musicale variegato. Rockabilly, garage, rock e punk si incontrano in un sound grezzo ed energico ma mai strabordante, dove le ritmiche sostenute sono bilanciate dalla cura costante per l'aspetto melodico.
Essenziali e diretti nelle soluzioni sonore, quanto pungenti e sarcastici nei testi, gli Osaka Flu hanno il merito-non da poco-di affiancare alla fruibilità delle canzoni un'interessante capacità narrativa che, dietro all'immediatezza del linguaggio e all'ironia, dipinge con cognizione di causa le problematiche di una generazione intera, prendendo di mira i simboli della società capitalistica e le profonde contraddizioni del nuovo millennio. Complice la genesi di questo album, nato da un incidente di percorso che blocca la band sulla Salerno-Reggio Calabria nel bel mezzo di un tour, la sosta forzata al km 183 della nota autostrada diventa fonte di ispirazione per un' analisi lucida e al tempo stesso grottesca del malessere sociale e del vuoto morale cui la crisi del Bel paese ci ha tristemente abituati.


Km 183 passa in rassegna con abilità vignettistica l'universo di "casi umani" rappresentativi di una società in declino e di una generazione che ha perso qualsiasi punto di riferimento. Una sorta di Antologia di Spoon River in chiave tragicomica nell'era post-industriale, dove però i protagonisti sono "morti dentro", spesso senza esserne consapevoli. Come il finto anticonformista tratteggiato in Apocalhipster, figlio dell'ipocrisia che riduce la diversità ad atteggiamento di tendenza, creando la discutibile figura dell'"alternativo", che altro non è se non una nuova categoria dell'omologazione. In Camden ci imbattiamo nella storia, come tante, di un trentenne italiano che emigra all'estero pieno di speranze, salvo poi scontrarsi con una realtà assai meno idilliaca di quel che aveva immaginato. Disillusione e amarezza ritornano in Mentre eri in “viaggio", una rappresentazione allucinata e onirica dell'Italia dei talenti sprecati e della meritocrazia disattesa, dove "Trotskij fa il custode in camera di commercio e Shakespeare mette dischi in qualche locale after".
I sogni e le ambizioni dei vent'anni lasciano il posto al conformismo e alla malinconia per gli ideali sfumati in Casa, lavoro e minivan. Mentre Propaganda ci ricorda che il potere omologante e disumanizzante del sistema striscia inesorabile nella vita di ognuno, creando falsi miti e obnubilando le idee e il senso critico con slogan efficaci e luci al neon.
A salvarci, forse, non sarà la musica, ma sicuramente quest'album è un lodevole tentativo di unire l'utile al dilettevole, esortandoci a reagire e a pensare, ma preferendo il sorriso (seppur amaro) alla solita Lectio magistralis.


TRACKLIST

APOCALHIPSTER

CAMDEN

CAPPELLO FIRMATO VINTAGE A RIGHE BLU

LA SINDROME DEL GIOVANE HOLDEN

MENTRE ERI IN “VIAGGIO”

CASA, LAVORO E MINIVAN

PROPAGANDA

L’ESTATE DEL ’96

NON è COLPA DEL MALTEMPO

MOLLY


FORMAZIONE

Daniele - Voce e Chitarra

Francesco – Basso

Michele - Batteria

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