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martedì 28 marzo 2017

Karnataka + Il Rumore Bianco live al Club Il Giardino, di Marco Pessina e Renzo De Grandi


Karnataka + Il Rumore Bianco live al Club Il Giardino - Lugagnano (VR)25/03/2017
di Marco Pessina
Reportage fotografico di Renzo De Grandi

Partita anche quest'anno nel glorioso Club veronese la rassegna dedicata al rock progressivo, che lo staff del locale mette in scena ormai da diversi anni, riscuotendo i favori di un pubblico sempre più appassionato, che si riversa al Club da ogni parte del nord Italia. Tale appuntamento annuale é da considerarsi unico nel suo genere, almeno nel nostro paese. Per la partenza sono state scelte due band, una d'oltremanica e una nostrana, quanto mai diverse tra di loro ma estremamente interessanti. I britannici Karnataka, alfieri del neo prog di stampo sinfonico e i veronesi Il Rumore Bianco, giovani virgulti che pescano tratti musicali molto diversi nel loro insieme e quindi difficilmente catalogabili. Tocca proprio a loro aprire la serata in un set dedicato al loro primo album. 


Dopo l'EP d'esordio MEDIOCRAZIA, recentemente é uscito ANTROPOCENE, ed é su questo lavoro che la band ha impostato il proprio set d'apertura. Il locale é pieno, ma per questo genere di show non é più una novità ormai. Bella la prova del sestetto veronese che comprende: THOMAS PESSINA (tastiere), MICHELE ZANOTTI (chitarra e sax), ALESSANDRO DANZI (basso), fondatori della band e quindi membri di vecchia data. Completano la line up:  ALESSANDRO ZARA (voce), GIACOMO BANALI (chitarra) e PIETRO PIZZOLI (batteria). Nei 50 minuti a loro disposizione, i sei ragazzi veronesi hanno ben impressionato il folto pubblico presente in sala e sono stati salutati da calorosi applausi.


Il tempo di spostare gli strumenti e tocca agli headliner della serata e cioè i KARNATAKA, nell'ambito del loro tour europeo "SECRETS OF ANGELS IS A TRIUMPHANT WORK". La giunonica HAILEY GRIFFITHS con la sua splendida voce e con il suo fisico prorompente fa la sua comparsa in scena dopo un lungo brano strumentale, accompagnata da IAN JONES membro fondatore della band al basso. Completano la line up JIMMY PALLAGROSI (batteria), il chitarrista di chiare origini italiane ENRICO PINNA e il tastierista CAGRI TOZLUOGLU.
Forti della loro ventennale esperienza ci presentano uno show che comprende l'esecuzione di due album interi, tratti dalla loro mezza dozzina di pubblicazioni. THE GATHERING LIGHT del 2001 nella prima parte, dove la band si scatena con un suono più hard che sinfonico. La GRIFFITHS salterà in continuazione durante tutto il set, dimostrando un grande controllo della voce che non avrà mai tentennamenti di sorta durante tutto il concerto. 


La parte del "leone" la fa PINNA con i suoi prolungati assoli, assecondato da PALLAGROSI, un autentico martello, forse anche troppo per qualche purista del genere. IONES e TOZLUOGLU fanno da contorno, con quest'ultimo spesso sovrastato dai suoni lancinanti della chitarra. Applausi convinti alla fine della prima parte. Un breve stop e si riparte con quello che é il lavoro più recente del quintetto britannico e che dà il nome al tour. Album datato 2015. Nella seconda parte ci sono momenti un attimo più intimi, dove la GRIFFITHS dà un saggio delle sue doti vocali ben assecondate da movenze sinuose, ora verso i compagni della band, ora verso il pubblico. Il tempo passa veloce e subito dopo la mezzanotte, PINNA presenta l'ultimo pezzo, ma ci tranquillizza dicendoci che dura venti minuti. Si tratta della title track dell'album, che a nostro avviso é il brano migliore della serata, con il suo inizio celtico ed il suo crescendo ricco di cambi di ritmo e dove finalmente sentiamo la tastiera di TOZLUOGLU che si sbizzarrisce in notevoli svisate ricche di tappeti di note tipici del progressive autentico. Lunghi applausi finali da parte del folto pubblico ad accompagnare la band che lascia il proscenio soddisfatta.



Una buona serata di musica e, come si diceva una volta, buona la prima.


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